Il sangue, questo... conosciuto
Conosciuto si, ma mai abbastanza. E ciò sotto due aspetti: da un lato quello dell’opportunità comunque di un ricordo anatomo-funzionale e dall’altro sotto l’aspetto sicurezza, in quanto forse mai, neanche nell’anno 3000, del sangue sapremo tanto da poterlo usare con troppa disinvoltura. Donde l’importanza - come vedremo (ma vogliamo sottolinearlo già da ora) - di preferire per le trasfusioni il sangue dei donatori periodici, di coloro cioè che donano con regolarità e che, proprio perché continuamente controllati, offrono un sangue che è statisticamente verificato essere almeno 20 volte pù sicuro.
Con la massima chiarezza di cui siamo capaci, per poterci rivolgere alla più ampia fascia di lettori possibile (sforzo questo che ci accompagnerà in tutto il Ns. viaggio in queste pagine, magari anche sacrificando un po’ di puntualità scientifica) daremo dunque innanzitutto qualche cenno di fisiologia - la scienza delle funzioni del Ns. organismo -, utile premessa per tutto il nostro discorso.
Il sangue è un liquido rosso, a causa delle cellule di cui è più ricco. Esso è formato da due parti: una solida, cellulare, che è il 45% ca. del totale (valore che noi chiamiamo ematocrito) ed una liquida, chiamata plasma (o siero, nel sangue coagulato). Le cellule sono di tre tipi: globuli rossi, bianchi e piastrine. I globuli rossi, che sono la parte preminente - pensate, sono di media 4,5 miliardi per cc.-, hanno la funzione di portare l'ossigeno dai polmoni a tutti i tessuti ed organi del Ns. corpo; e siccome praticamente tutte le cellule ne hanno bisogno per svolgere le loro reazioni biochimiche, senza ossigeno e quindi senza globuli rossi e senza sangue non c'è vita. Ci spieghiamo così perché, a parte gli emoderivati -v. poi-, tutti gli sforzi tecnologici nella preparazione del sangue artificiale si siano incentrati sulla produzione di trasportatori di ossigeno, sforzandosi di dare loro caratteristiche che li rendano compatibili e senza problemi tossici oltre che infettivi per il Ns. organismo. Ma gli studi, seppure avanzati, non sono ancora in fase conclusiva. Riguardano però essi sempre e solo questa funzione e basta (quindi sangue artificiale... ma fino ad un certo punto). I globuli bianchi (che sono 7,5 milioni circa di media per ogni cc.) ci difendono dalle infezioni mentre le piastrine (250 milioni di media ca. per cc.) ci evitano le emorragie. Quanto al plasma, esso è praticamente costituito da acqua con disciolti sali, vitamine, ormoni, ma specie zuccheri, grassi e proteine, in particolare quelle della coagulazione, che collaborano con le piastrine di cui s'è già detto. Praticamente non c'è settore della Ns. vita: plastico, energetico, metabolico, escretivo, respiratorio, di difesa ed emostatico in cui il sangue non entri in modo determinante.
Di qui la pericolosità di perderlo, il che rappresenta grossa parte delle indicazioni alla trasfusione. Tutti noi sappiamo ad es. che essa è necessaria nelle emorragie (da traumi o da interventi), che ci sono malattie anemizzanti che interessano il midollo (il luogo di fabbricazione delle cellule ematiche) primitivamente o secondariamente, e che vi sono ammalati che per vivere hanno bisogno di sangue per tutta la loro vita per difetti congeniti e/o ereditari; così come ci sono neonati che, già alla nascita, per motivi d’incompatibilità gruppale con la madre, hanno necessità di una pressoché totale sostituzione del loro sangue (exsanguino-trasfusione).
Ma io vi dico di più: vi assicuro che la grossa traumatologia, della strada o sul lavoro, l'interventistica più ardita (pensate alla cardio-chirurgia) e fino alla trapiantistica (ad es. un trapianto di fegato già in partenza, di routine, prevede l'impiego di oltre una cinquantina di unità di emocomponenti -ne parleremo-) sono state rese possibili, anzi hanno trovato la loro premessa indispensabile, in quella grossa disponibilità di sangue che solo recentemente si è realizzata. Non tutti sappiamo invece che, se oggi spesso dal tumore si guarisce e comunque ci si allunga anche di molto la vita, permettendo pure discrete condizioni, ciò è dovuto in gran parte al sangue ed alle sue componenti, gli emocomponenti appunto (globuli rossi e piastrine soprattutto -v.poi-). E ciò perché l'uso di farmaci citostatici, potentissimi ma anche molto tossici, spesso porta a deprimere tanto la funzione del midollo emopoietico da essere - a causa di infezioni, anemia od emorragie - incompatibile con la vita senza il supporto trasfusionale di emocomponenti, in particolare le piastrine. Quasi tutti poi ignorano che dal sangue si ricava tutta una serie di prodotti molto importanti per il mantenimento delle condizioni ottimali di salute: gli emoderivati, preparati dall’industria a partire dal plasma. Sono questi: anticorpi fondamentali per la prevenzione passiva di molte malattie infettive, proteine plasmatiche per chi non ne produce abbastanza o ne disperde in eccesso ed in particolare proteine della coagulazione per la terapia sostitutiva di difetti acquisiti ma specie congeniti del processo emostatico. Insomma tutto un mondo sanitario che ruota attorno al sangue e che non risparmia alcuna branca della medicina (persino in odontoiatria, ortopedia e chirurgia plastica si impiegano degli emocomponenti particolarmente trattati per migliorare emostasi, ricostruzione e cicatrizzazione).
In questo universo ricchissimo non si può dunque fare a meno di chi offra una mano (anzi un braccio) a chi ricco non è. Ed essere povero in questo campo significa rischiare la vita…