Chi può dare sangue... e chi no!
E, dunque, avviciniamoci a questa donazione, tanto importante ma tanto temuta, sia pure solo da chi non ci ha mai provato (già, perché puntualmente chi dona per la prima volta, alla fine commenta: “E io che ne avevo paura….,neanche la puntura è veramente dolorosa”). E chiariamo innanzitutto chi può dare sangue e chi no. Ciò dal momento che da un lato ci sono condizioni sia fisiologiche che patologiche (alcune per la protezione del donatore stesso, altre per la salvaguardia del ricevente) che rendono non praticabile la donazione, e dall’altro che alcune limitazioni riguardano determinate abitudini di vita del donatore.
Anche questo capitolo può risultare monotono, una sterile elencazione di proscrizioni; ma è la premessa per tutto il Ns. discorso sulla donazione del sangue e può chiarire subito i dubbi di molti. Intanto, diciamo che si può dare sangue se si hanno almeno 18 anni e meno di 70 (o di 60 alla prima donazione), a discrezione del medico selezionatore, se si pesa almeno 50 Kg., se - al momento della donazione - si ha una pressione minima tra 60 e 100 ed una massima tra 110 e 180 mm Hg, se si ha un polso non aritmico e con una frequenza tra 50 (salvo in praticanti attività sportive agonistiche) e 100 pulsazioni al minuto e se si ha un’emoglobina almeno di 13,5 gr. % cc. nell’uomo e 12,5 gr. nella donna (13 e 12 rispettivamente nei soggetti talassemici). E’ esclusa invece la donazione per chi abbia sofferto di epatiti B (salvo se si è immuni) o C, lue, AIDS, malaria (negli ultimi 3 anni) o altre malattie tropicali (sospensione per 6 mesi dal rientro da zone endemiche e per 12 da quelle malariche); è anche proscritta la donazione a chi ha malattie infettive acute in atto o recenti (10-15 gg) e a chi è guarito da meno di 2 anni da melitense, osteomielite, reumatismo articolare acuto o tubercolosi ovvero da meno di 6 mesi da tifo, toxoplasmosi o mononucleosi infettiva.
Si escludono anche le malattie ematologiche (con anemia ed emorragie), quelle autoimmuni e le tumorali non istologicamente benigne; e ancora le malattie cardiovascolari o renali (es. glomerulonefrite acuta per 5 anni), quelle neurologiche (convulsioni, attacchi epilettici o perdite di coscienza e, per il rischio della malattia "da mucca pazza", il trapianto di sclera o cornea o il soggiorno -con o senza eventuale intervento o trasfusione- per più di 6 mesi cumulativi nel Regno Unito dal 1980 al 1996), quelle respiratorie serie (polmoniti, broncopolmoniti, pleuriti) recenti, le dermatologiche diffuse (quali la psoriasi) o le endocrine quali il diabete insulinodipendente ed infine i trapianti di organo o di C.S.E. e le malattie allergiche, ma solo in fase di crisi (e per 2 mesi da reazione allergica grave da esposizione ad antibiotici -salvo shock anafilattico). Si è sospesi per una settimana dopo interventi chirurgici minori, per 48 h. dopo cure dall'igienista, per una settimana dopo estrazioni o devitalizzazioni e per 4 mesi dall'innesto di tessuto osseo. Si esclude pure chi ha avuto negli ultimi 4 mesi interventi, trapianti di tessuti, traumi contaminati, tatuaggi, foratura delle orecchie, agopuntura o piercing, endoscopie o uso di cateterismo, trasfusioni, convivenze con epatitici. Chi ha avuto vaccinazioni con virus uccisi è sospeso per 48 ore, chi con virus attenuati (morbillo, rosolia, parotite, polio,vaiolo, BCG) per un mese e per un anno chi ha fatto la vaccinazione antirabbica dopo esposizione, mentre l’impiego di sieri di origine animale sospende dalla donazione per 4 mesi. Infine è escluso per 28 gg. chi ha soggiornato per almeno una notte in un'area a rischio per l'infezione da virus del Nilo Occidentale. Eventuali terapie in corso condizionano poi a seconda del farmaco assunto (ad es. l’iperteso compensato dona regolarmente non prendendo farmaci quel giorno e se non assume betabloccanti) e della patologia che lo richiede (così ad es., nel caso si assuma un antibatterico per un’infezione, che di per sé sconsiglia la donazione).
E’ ancora sospeso dalle donazioni chi è in gravidanza (e per 6 mesi dopo parto o aborto) o chi ha perso oltre il 10% del peso corporeo negli ultimi 6 mesi e chi ha avuto una febbricola di natura ignota di lunga durata, specie con tumefazione delle ghiandole linfatiche. Si escludono infine i “comportamenti a rischio”, come evidenziati nella tabella annessa.*
Verrebbe da dire: “E allora, chi ci rimane?”. Tranquilli: oltre il 93% della popolazione! Per gli altri, è solo il medico che, al momento della visita, dati alla mano, sconsiglierà la donazione. Comunque - lo diciamo forte e chiaro - nessun’altra condizione, fisiologica o patologica, al di fuori di queste esclude la donazione di sangue! Insomma tutte le altre cause di “ritenuta salute cagionevole”, per cui qualcuno pensava di essere escluso dalla donazione, non hanno motivo di essere: non sono pericolose né per lui né per il ricevente. Chi, armatosi di pazienza, è riuscito a superare la monotonia ed il tecnicismo dell’argomento, ha potuto farsi un’idea molto precisa di quanto la donazione di sangue sia vincolata da leggi e disposizioni (i protocolli per l’accertamento dell’idoneità alla donazione di sangue sono dettati dal D.M.S. del 02/11/2015) che costituiscono, a pensarci bene, una garanzia assoluta sicuramente per il ricevente, ma anche per il donatore di questa risorsa che non ha di eguali.
Disponibilissimo per ulteriori chiarimenti e consigli al mio n° di cellulare 338/7496577 - dott. Guerrazzi.
*CRITERI DI ESCLUSIONE DALLA DONAZIONE DI SANGUE
Esistenza nella storia personale di:
- Abitudini di vita... “francamente libertine”;
- Assunzione di droghe o anabolizzanti per via iniettiva;
- Alcoolismo cronico;
- Epatite (in soggetto non immune);
- Malattie veneree o positività per i tests della sifilide;
- Positività per il test dell’AIDS;
- Positività per l’Antigene Australia;
- Positività per il test dell’Epatite C;
- Rapporti sessuali con persone nelle condizioni incluse in questo elenco (negli ultimi 4 mesi);
- " " non protetti con partners disabituali (negli ultimi 4 mesi);
- " omosessuali con più partners.