Il recupero postdonazione

     Dopo una perdita di sangue come la donazione vien messa in essere tutta una serie di provvedimenti fisiologici che già durante il prelievo avviano il soggetto al pieno recupero. Diciamo subito che ciò di cui l’organismo si accorge a seguito di una donazione è la perdita della parte liquida del sangue: infatti da un lato una conta di globuli bianchi e piastrine fatta dopo la donazione non mostra differenze sostanziali col… prima (per la messa in circolo di una congrua quota c.d. marginata); dall’altro, circa i globuli rossi, il decremento si è già detto essere francamente irrisorio (1 grammo sui 14-15 di emoglobina e 3 unità di ematocrito sui 40-45 di partenza, in media).

     Circa il recupero dei liquidi, poi, questo comincia già durante la donazione: intanto a livello splancnico - cioè a livello degli organi addominali con le grosse lacune vascolari che li caratterizzano -milza in particolare- - si ha una vera e propria contrazione che, come una spugna che viene spremuta, mette in circolo una non trascurabile riserva di sangue (pare che nel cane questa quota da sola garantisca un adeguato recupero). Consensualmente, una certa quantità di liquidi passa dagli spazi extra a quelli intravascolari andando a recuperare un’altra quota importante del sangue perso con la donazione. Ancora, altro meccanismo fondamentale di adattamento post-donazionale è un riflesso nervoso di vasocostrizione per effetto del quale il calibro dei vasi si riduce di tanto che l’organismo, diminuendo la capacità del letto vascolare (contenente), non si accorge neanche della riduzione del contenuto (il volume circolante, calato con la donazione appunto). E d’altronde la deplezione di questo ultimo con il prelievo è, come s’è detto, estremamente esigua rispetto alla massa circolante (al massimo 1/12). In tutto ciò molto opportunamente s’inserisce il ristoro di cui s’è già parlato, e con tutt’e due i meccanismi: da un lato l’introduzione dei liquidi, che non siano però alcolici (perché indurrebbero una vasodilatazione che si opporrebbe ai meccanismi fisiologici appena descritti), partecipa in modo efficace al recupero della massa circolante; dall’altro il caffè favorisce la vasocostrizione con tutto quanto abbiamo appena detto. Inoltre il caffè come analettico (cioè stimolante) bulbare ha una buona attività su  sistema nervoso, circolo e respiro. Una leggera colazione, ricca di zuccheri (il Ns. carburante), contribuisce poi al ripristino più veloce delle condizioni di benessere del....prima. Ciò perché anche lo stomaco "vuole la sua parte" (cioè a consumare qualcosa, specie se dolce, è premiante, ci fa sentire meglio). Ma il meccanismo di recupero più efficace per l’organismo è lo stimolo prodotto dalla stessa donazione a livello renale prima (con la liberazione di un ormone che sollecita la neoformazione di sangue) e a quello midollare dopo: la stessa perdita di sangue ne fa aumentare la produzione, anche considerevolmente. Anche se più tardivo, questo meccanismo, che ha come bersaglio il componente restato fuori dal recupero delineato in precedenza - i globuli rossi - è così efficace che in poche settimane, sette al massimo, il ripristino è completato, sempre che si disponga di adeguale scorte di ferro. Vediamo quindi come è estremamente cautelativa la legge italiana che dà 3 mesi d’intervallo tra le donazioni e 2 donazioni all’anno nella donna fertile (in taluni paesi del Nord Europa si dona ogni 2 mesi!).

     Non credo che l’argomento per l’eccessivo tecnicismo possa essere risultato tedioso; spero invece, anzi ne sono convinto, che a tutti siano rimasti ben chiari due concetti, consequenziali: la donazione di sangue mette in moto tutto un insieme di meccanismi grazie ai quali il Ns. organismo non si accorge neanche della perdita in quanto in buona parte contemporanei alla donazione stessa. Ne consegue che il prelievo per la donazione di sangue è garantito (perché sterile), tranquillo (perché continuamente controllato), sicuro perché sempre rapportato alle caratteristiche fisiologiche del donatore ed innocuo perché - lo si è appena detto - il recupero è pronto, rapido e completo (forse sarebbe meglio dire prodigioso). Ma la donazione è utile anche allo stesso donatore...